La nostra lunga battaglia sul fronte dei beni comuni – 10 anni dal referendum

Articolo pubblicato su Il Manifesto l’8 giugno 2021

di Federica Daga, portavoce del Movimento 5 Stelle alla Camera 

Occuparsi di acqua significa mettere al centro il diritto inalienabile a godere di una risorsa la cui tutela necessita di intervenire su tanti fronti. Inverare questo diritto significa prendersi cura della qualità delle acque in ottica circolare dai rubinetti fino alla depurazione ed eventuale (auspicabile) riutilizzo. Significa fare i conti con l’incombente crisi climatica e la siccità che ne consegue, mettendo a punto interventi di mitigazione e adattamento. 

Acqua significa anche uso agricolo e industriale, interventi su un’infrastruttura vetusta. Governance, protagonismo dei territori e costruzione di una strategia partecipata che sia coordinata a livello nazionale e si dirami sui territori.

Nonostante la difficoltà di essere al governo con forze politiche che non hanno la stessa visione, il MoVimento 5 Stelle ha riportato, sotto tutte queste forme, il tema dell’acqua nell’agenda politica del Paese.

Il nostro lavoro si è concretizzato nell’avvio di un Piano nazionale per il settore idrico che ha sbloccato subito 750 milioni di euro e poi un miliardo in 10 anni, al fine di affrontare le perdite nella rete, ristrutturare gli acquedotti, incentivare misure di risparmio idrico, realizzare grandi infrastrutture di adduzione e invaso delle acque per usi plurimi. Abbiamo poi alimentato il Fondo di garanzia per potenziare le infrastrutture idriche e aiutare i gestori, soprattutto i più piccoli, senza far gravare i costi in bolletta. E a proposito di bollette, abbiamo tutelato i più vulnerabili bloccando i distacchi durante il lockdown. 

Abbiamo lavorato per dare più poteri al Commissario alle Depurazioni, abbiamo bloccato il più grande tentativo di privatizzazione dell’acqua in Europa approvando per legge la costituzione di una grande azienda pubblica che si occupi degli investimenti nelle infrastrutture idriche di tutto il distretto dell’Appennino meridionale, in sostituzione dell’ex Eipli. Ora stiamo vigilando e spingendo per l’effettiva partenza di questo nuovo soggetto totalmente pubblico.

L’Italia è un territorio molto diversificato, ogni realtà ha le sue peculiarità. Ad Agrigento il gestore del servizio idrico integrato sarà un’azienda speciale consortile composta da tutti i comuni della provincia. Abbiamo inoltre fatto in modo che nel decreto Semplificazioni venisse eliminata una norma che avrebbe precluso ad alcuni Comuni, in condizioni particolarissime, di continuare a gestire l’acqua in autonomia. 

Ora dobbiamo cogliere la grande opportunità del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Possiamo finalmente superare le infrazioni sulle depurazioni che ci costano 30 milioni di euro ogni anno. Le risorse dedicate al settore acqua sono circa 5 miliardi di euro da utilizzare in 5 anni. Potevano essere di più? Probabilmente sì ma le priorità per la ripartenza sono tante. Ora insieme ai cittadini, alle comunità locali e alla società civile dobbiamo accertarci che queste risorse arrivino sui territori per sanare le tante criticità non più rimandabili.

Tutto questo vuol dire inverare l’idea del referendum: 13 anni fa è nata una visione, una battaglia, che si concretizza in ciascuna di queste azioni. In una democrazia rappresentativa si decide trovando la maggioranza in Parlamento ed è evidente che ad oggi una legge sull’acqua pubblica la vuole soltanto il Movimento 5 Stelle. Questo non ci ha fermato, abbiamo aperto la cassetta degli attrezzi e siamo intervenuti diversamente, avviando confronti con il settore, sbloccando fondi, ascoltando le istanze dei territori e in qualche modo “smontando la legge” per farne passare singole parti senza svilirne lo spirito.

Lavoriamo in parallelo su prospettive di breve, medio e lungo periodo, guardiamo alle prossime generazioni. In questi anni abbiamo ascoltato i tanti soggetti coinvolti sul tema acqua: nella lista delle cose da fare c’è l’idea di un’Agenzia per l’acqua, un soggetto pubblico capace di coordinare il lavoro dei tanti attori coinvolti, con un ruolo forte di programmazione e realizzazione degli investimenti. Continuiamo ad aggiungere tasselli a una visione d’insieme che si fonda sulla volontà espressa dai cittadini nel 2011 e che passo dopo passo, con il contributo di tanti trasformeremo in realtà.

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