DISSESTO, M5S: “IL GOVERNO AMMETTE: NON CI SONO NUOVI STANZIAMENTI”

 

NOTA STAMPA 

DISSESTO, M5S: “IL GOVERNO AMMETTE: NON CI SONO NUOVI STANZIAMENTI”

Roma, 30 ottobre 2015 – Nove miliardi in sette anni, mille cantieri all’anno: dei roboanti numeri annunciati da Renzi sul dissesto, non ce traccia. E a confermarlo, in una lunga e articolata relazione, è il governo stesso. Questa mattina il sottosegretario all’Ambiente Silvia Velo ha risposto in Aula a un’interpellanza urgente della portavoce M5S Federica Daga della Commissione Ambiente che ha chiesto numi sulla ridda di cifre e annunci elencati negli scorsi mesi da Renzi, dal ministro dell’Ambiente e dall’Unità di missione.

«Le risposte del Governo sono state imbarazzanti  – commenta Federica Daga – Innanzitutto c’è la conferma che i mille cantieri l’anno non esistono. La Velo ha parlato di 1620 cantieri che però non sono nuovi. Dei 195 considerati nello specifico, poi, di cui la Velo ha fornito una lista più dettagliata, evidenziamo quanto già detto più volte: che numerosi sono ancora in progettazione, in fase di approvazione, lavori appena affidati, cantieri avviati ma non conclusi, con fondi di delibere CIPE del 2012. Quindi ancora una volta nulla di nuovo».

«Finalmente  – sottolinea la portavoce M5S – si ammette il ritardo nel rispetto del crono-programma dovuto anche al passaggio tra Commissari straordinari e presidenti di regioni, passaggio avvenuto l’anno scorso in 15 giorni ad agosto. Insomma, con una disamina confusa che ha elencato i cantieri non partiti e non quelli avviati, la Velo ha confermato che si sta finendo solo di avviare vecchi cantieri».

«Secondo il Dpcm di cui abbiamo trovato tracce sulla stampa ma non ancora  in Gazzetta ufficiale, viene finalmente approvata l’erogazione dei 654 milioni di euro dal 2015 al 2020, e potremmo dire dal 2016 visto che siamo a novembre, per realizzare soltanto  33 opere, tra l’altro tutte concentrate in 5 regioni del centro nord . Ed è solo il Piano Stralcio per le aree metropolitane. E per il resto del Paese, cosa si intende fare? Intervenire come sempre solo dopo la tragedia annunciando lo stato di emergenza?».

Alcuni casi specifici illustrano ancora meglio il dissesto dell’azione di governo: per la Regione Abruzzo c’è un unico intervento  per 54,8 milioni di euro per la costruzione di vasche di laminazione delle piene del Fiume Pescara. Peccato che questo progetto risalga al 2011 e che ora  su quella zona alluvionale sia stata autorizzata la costruzione di 4 piloni dell’elettrodotto di Terna Villanova-Gissi , insomma 4 giganti con i piedi argilla  e per quell’unico intervento previsto in Abruzzo ora bisognerà rifare progettazione e autorizzazione VIA completa.

Mentre la Liguria sococmbe a ogni bomba d’acqua, il governatore Toti ha pensato bene di ideare un  Piano Casa che permette di cementificare fino al 50%.  Ci auguriamo che il Governo vorrà impugnare questa legge regionale davvero irresponsabile .

E la Campania? Il dramma di Benevento è sotto gli occhi di tutti, solo per citare l’ultimo caso campano. Ebbene la regione è fuori dai 33 progetti approvati da qui al 2020. Mentre sono previsti 7 progetti  non ancora finanziati dei 100 rimanenti tra quelli previsti dal piano stralcio di cui  4 per rifare la rete fognaria della città di Napoli. Qualcuno ce ne spiegasse la coerenza.

E infine la Toscana del premier. Dal 2014 a oggi come appare sul loro sito ha approvato  5 ordinanze in tutto, di cui 3 per approvare il nuovo regolamento e lo staff dell’ufficio per il dissesto e solo  2 per certificare interventi urgenti tra cui quelli relativi al consolidamento della rupe lavica a valle dell’abitato di Santa Fiora, forse per mettere in sicurezza un’area in cui da decenni attraverso impianti geotermici si sfruttano le risorse del sottosuolo.

Infine una chicca: il direttore della Unità di missione Grassi dalle pagine del Fatto ci aveva risposto che “ per la seconda tranche da 600 milioni stiamo lavorando per l’assegnazione entro l’anno nella legge di stabilità o sul fondo di sviluppo e coesione”. Ad oggi sul testo della legge di stabilità non leggiamo nulla di concreto sul tema.

 

In questo video parliamo anche di Genova insieme ad Alberto Zolezzi:

Daga Zolezzi (Mobile)

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