Interrogazione sul Lago di Bracciano

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Lago di Bracciano, Daga M5S: se le reti fossero efficienti, non ci sarebbe bisogno di captare acqua in più con il rischio di causare danni ambientali.

Il Lago di Bracciano, ricco di biodiversità di fauna e flora, da alcuni mesi, versa in condizioni disastrose con un forte abbassamento del livello delle acque a causa dell’eccessiva captazione da parte del gestore Acea Ato2 Spa.
La stessa azienda, nel lontano 1990 quando era ancora una municipalizzata, aveva stipulato una convenzione con l’allora Ministero dei Lavori Pubblici per arrivare a captare fino a 5mila litri/secondo nei periodi di siccità per portare acqua a Roma e altri 76 comuni.
“Con un question time in commissione ambiente, ho interrogato il Ministero dell’Ambiente per sapere se non ritenesse urgente rivedere tale accordo per ridurre i massimali di captazione e per potenziare la depurazione delle acque reflue reimmettendole nel lago invece che disperderle nel vicino fiume Arrone senza essere depurate.” Ha dichiarato l’Onorevole Daga, attuale capogruppo della Commissione Ambiente alla Camera. “Eppure la risposta fornita dal Ministero non ha sorvolato sulla questione dell’accordo del 1990 ed i limiti di captazione che per evitare il dramma ambientale sarebbe invece necessario rivedere.”

“Lo scorso 22 marzo, l’ISTAT, ha presentato un rapporto con dati inquietanti riguardo alle perdite delle reti idriche, che a Roma e nel centro/sud Italia arrivano fino al 40%.” Ha ricordato l’Onorevole Daga durante lo svolgimento dell’interrogazione, aggiungendo anche che
“Negli ultimi 15 anni, la gestione del servizio idrico integrato da parte di colossi quotati in borsa, risulta non rispondente alle esigenze territoriali e alle promesse fatte: maggiori investimenti, miglioramento del servizio, abbassamento delle bollette.”
“Infine” ha concluso l’Onorevole Daga “Il 40% delle perdite è anche responsabilità del mancato controllo e monitoraggio delle reti idriche, per questo ho quindi chiesto alla sottosegretaria Silvia Velo di attivarsi presso l’AEEGSI, i garanti regionali e direttamente con i gestori del servizio idrico integrato di tutta Italia, perché venga effettuato da tutti il monitoraggio delle reti e quindi gli investimenti necessari a portare le perdite delle reti a zero. Quando le reti sono efficienti, funzionanti e sottoposte a costante manutenzione non c’è bisogno di captare acqua in più con il rischio di causare danni ambientali.”

“Ancora una volta ci riteniamo insoddisfatti per le risposte fornite dal Ministero dell’ambiente”, ha dichiarato al termine del question time in commissione, l’Onorevole Daga, “Dopo 15 anni di gestione privatistica del bene comune acqua si è ancora al punto di partenza, i gestori devono manutenere le reti e lavorare affinché l’acqua sia garantita anche alle generazioni future, lo diciamo ormai da anni.
La gestione privatistica degli ultimi 15/20 anni, ha portato maggiori utili nelle tasche dei soci azionisti e aumento delle bollette per i cittadini, non ha sicuramente portato a maggiori investimenti né a miglioramento del servizio né ad abbassamenti della tariffa.

Ora i gestori si occupino di monitorare le reti e limitare le perdite!”

 

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